Nuove costruzioni su vecchie catapecchie
Nuove costruzioni su vecchie catapecchie

Durante la storia dell’architettura non tutti gli edifici hanno avuto la “fortuna” di durare in eterno, come nel caso di Pompei. E considerando tutti quei palazzi costruiti durante il boom edilizio degli anni ’70 del secolo scorso c’è spesso l’auspicio, da parte nostra, che non siano “dimore eterne”. Edifici spesso sprovvisti di posti auto e predisposti secondo metrature considerate ormai obsolete. Vivreste mai in una casa con un solo bagno ma con rispettivamente una cucina, un salotto ed una sala da pranzo? La risposta sarebbe sicuramente di trasformare almeno una delle camere elencate in un altro bagno o in un angolo dedicato agli hobbies. Il mondo cambia e cambia, di conseguenza, anche il modo di vivere l’habitat.

Con il calo nascite e la costruzione di nuovi complessi residenziali maggiormente affini alle esigenze odierne, può capitare, anche in grandi città, che alcuni edifici vengano abbandonati.
E’ il caso di una costruzione nel pieno centro di Casoria in provincia di Napoli, da decenni abbandonata, in un contesto signorile che stride con la situazione attuale dello stabile.
Ben ha pensato lo Studio POA di Somma Vesuviana, fondato da Antonio Pardo, di trasformare il fabbricato esistente ex novo in una palazzina di sei piani, garage interrato e terrazza.
Grazie a questo lavoro, lo studio citato è stato vincitore del premio “Miglior opera di nuova realizzazione” bandito dall’Ordine degli Architetti di Napoli e sponsorizzato da Costruisci e Arreda dell’imprenditore napoletano Giorgio Gallo che si è svolto venerdì 23 giugno presso il Museo Storico Archeologico di Nola.
Questo progetto potrebbe realizzarsi grazie alla legge 380/2001 e successive riguardanti la possibilità di demolire e successivamente ricostruire variando la forma dell’edificio preesistente; prima infatti le norme lo vietavano.
Tutto il processo è stato eseguito secondo la metodologia BIM (Building Information Modeling), ovvero una innovativa procedura che consente di creare un modello informativo, multidisciplinare e condiviso che contiene le informazioni utili a tutte le parti coinvolte in ogni fase della progettazione: dall’ingegnere all’architetto, dal geometra all’operaio.
L’applicazione del BIM è stata ampiamente consigliata dall’Unione Europea come mezzo al fine di accrescere l’efficacia e la trasparenza delle procedure d’appalto.